Testimonianze

Si dice che dopo diversi anni, una relazione tenda a diventare un'abitudine: si fanno sempre le stesse cose, si vedono sempre le stesse persone. Ci si adatta alla presenza del partner e, a volte, lo si dà per scontato.

Beh, io e mio marito Stefano siamo sposati da quasi trent'anni, e lui non ha mai smesso di sorprendermi, di organizzare piccole gite, propormi ristoranti nuovi o nuovi hobby da provare insieme. Insomma, non ci annoiamo mai.

Da quando i ragazzi sono andati a vivere da soli abbiamo rinnovato casa, acquistando anche un divano con isola, tra i più comodi che esistano al mondo, ma non lo abbiamo praticamente mai usato. Anche se lavoriamo ancora entrambi, molto, e la stanchezza si fa inevitabilmente sentire, da quando siamo senza figli i week end sono diventati il nostro piccolo paradiso personale.

E lo sono stati finché, a un certo punto, non è cambiato qualcosa.

In quel periodo Stefano aveva cominciato a tornare a casa tardi e aveva smesso di prepararmi i suoi manicaretti. Aveva perfino perso l’abitudine di ordinare una cena diversa ogni giovedì sera, provando i vari ristoranti etnici del nostro quartiere.

Ma, soprattutto, aveva smesso di godersi i week end. Niente più gite, niente più hobby da provare, niente più amici.

Stefano si era improvvisamente dimenticato di tutti e aveva sviluppato una relazione intima con quel comodissimo divano. Aveva preso a trascorrere il fine settimana sdraiato tra i cuscini, facendo zapping con il telecomando, senza nemmeno fermarsi davvero a guardare questo o quel programma.

Sembrava un animale in gabbia: irrequieto e frustrato, ma incapace di raccogliere le energie per liberarsi e uscire.

E’ proprio questa la parola chiave: energia. Guardandolo da fuori, sembrava proprio di vedere le sue batterie al livello minimo.

Avevo provato ad essere propositiva, a cucinare piatti nuovi, a programmare qualche uscita. Ma niente, la risposta era sempre la stessa: "Mi dispiace, Matilde, ma oggi proprio non me la sento... E se rimandassimo a settimana prossima? In fondo, ogni tanto anche noi possiamo concederci un week end di riposo, no?"

Già, peccato che quel "ogni tanto" si stava trasformando in una nuova routine.

Ero arrivata al punto di preoccuparmi per la nostra relazione. Dopo tutti quegli anni insieme, ormai mi stava dando per scontata? Ero arrabbiata con lui. Non lo riconoscevo più.

Per fortuna prima di arrivare a conclusioni affrettate avevo tentato una strada tutta naturale, consigliatami dalla mia dottoressa, che negli anni è diventata anche un po’ la mia confidente. Mi aveva rincuorata dicendomi che i momenti no capitano anche alle persone più energiche, e che troppo lavoro a volte può logorare. Anziché allontanarlo, avrei dovuto stargli vicino. E provare a sostenerlo con ristabil, un integratore studiato appositamente per tirarsi su quando ci si trova in quei periodi no in cui lo stress e la stanchezza sembrano non avere una via d’uscita.

Tra gli ingredienti presenti in ristabil c’è l’Eleuterococco, una pianta nota da tempo per le sue proprietà di rafforzare l'organismo, aumentando la concentrazione e la resistenza agli stimoli esterni.

Ebbene, grazie a ristabil in poche settimane Stefano è come rinato. Ricordo bene il venerdì sera della svolta: terrorizzata all'idea di tornare a casa a trovare Stefano sul divano, all’ingresso mi aspettavano due trolley, anziché un marito in pigiama.

"Tesoro? Cosa significa?" – avevo domandato, ma già sentivo quel formicolio che sempre mi assale quando sta per accadere qualcosa di bello.

"Ho pensato di farti una bella sorpresa. Partiamo per Parigi! Non ci siamo mai stati insieme e credo sia il modo migliore di festeggiare il nostro anniversario e la fine del mio periodo di letargo forzato."

Neanche il tempo di abbracciarlo, che mi ero lanciata verso l'ascensore.

Paris quelle émotion. Et Stefano, mon amour!

 

LA STORIA HA FINALITA’ DI COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA.
Gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano.
Prima dell’assunzione di ristabil chiedi il parere al tuo medico.